COORDINAMENTO NAZIONALE AUTOFERROTRANVIERI 27
MARZO 2015
- LEADER OF THE ISLAMIC REPUBLIC
AYATOLLAH SAYED‘ALI KHAMENEI
- PRESIDENT
OF THE ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN
HASSAN
ROUHANI
- THE
JUDICIARY OF THE ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN – HIGH COUNCIL OF HUMAN RIGHTS
PERMANENT
MISSION OF THE ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN TO THE UNITED NATIONS
- TEHRAN JUDICIARY
- TEHRAN BUS
COMPANY
- AL GRUPPO FSI S.P.A.
Amministratore
Delegato
- ITALIAN
GOVERNMENT
Italian Prime Minister
Italian Foreign Minister
Italian
Minister of Transport
- ITALIAN PARLIAMENT Italian President of the
Senate of the Republic segreteriagabinettopresidente@senato.it
Italian
President of Chamber of Deputies
Cc:
info@workers-iran.org
Il Coordinamento
Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015 è un coordinamento nazionale di
lavoratori, che comprende numerosi sindacati italiani, del settore dei
trasporti. Stiamo scrivendo per protestare contro la continua persecuzione di
Reza Shahabi, membro del consiglio di amministrazione e tesoriere del sindacato
dei lavoratori della società di lavoratori di autobus di Teheran, che è stato
nuovamente incarcerato a partire dal 9 agosto 2017. Secondo l'ufficio del
procuratore, come dichiarato dalla moglie di Reza Shahabi, Shahabi deve restare
in carcere fino al 22 dicembre 2018. Reza Shahabi è stato già arrestato nel
giugno 2010 mentre era in viaggio, guidando un autobus; fu violentemente
aggredito in pubblico e incarcerato nel reparto della prigione di Evin 209. Dopo
aver trascorso 19 mesi in isolamento, è stato condannato a sei anni di
detenzione, con divieto di qualsiasi attività sindacale per cinque anni e una
multa di sette milioni e mezzo.
A causa di un grande stress fisico e di torture durante le interrogazioni, Reza Shahabi ha sofferto di dislocazione posteriore e del collo e ha dovuto andare sotto la chirurgia due volte ed ha anche sofferto di problemi cardiaci. Va notato che durante la sua lunga prigionia Reza Shahabi ha dovuto ricorrere allo sciopero della fame, quattro volte, per protestare contro la mancanza di attenzione medica per le sue condizioni di salute deteriorate e dal crescente intorpidimento del lato sinistro del suo corpo.
Il suo ultimo sciopero della fame, per protestare contro il suo trasferimento alla prigione Rajaee Shahr nella città di Karaj, durò 52 giorni. Reza Shahabi è stato perseguito nuovamente nel gennaio del 2015 sulla base di accuse di "propagazione contro il sistema" - legata alla critica all'attacco delle forze di sicurezza del distretto di Evin 350 del 17 aprile 2014 e condannato ad un anno supplementare in carcere.
Condanniamo fermamente la ingiusta carcerazione di Reza Shahabi e denunciamo anche la continua persecuzione di attivisti sindacali in Iran, con numerosi arresti ingiustificati, una situazione molto grave e indegna che richiede libertà immediata e incondizionata per tutti loro. Non è ammissibile che una persona sia imprigionata a causa della lotta per i suoi diritti, per una dignitosa condizione di vita e per condizioni di lavoro migliori per i suoi colleghi di lavoro.
Questa azione repressiva è una grave violazione dei diritti umani e un'offesa intollerabile ai concetti base di civiltà e giustizia. Sappiamo peraltro che che la società di trasporti italiana “Ferrovie dello Stato Italiane” sta implementando la partnership economica con le imprese di trasporto iraniane “Islamic Republic of Iran Railways”, questo non è tollerabile nella attuale situazione di violazione dei diritti e repressione dei lavoratori iraniani, anche nel settore Trasporti.
È necessario evitare la collaborazione con le imprese iraniane fino alla liberazione di Reza Shahabi e di tutti i lavoratori ingiustamente imprigionati, altrimenti siamo pronti a dichiarare lo sciopero in Italia in tutte le società del gruppo FS. Chiediamo a ogni sindacato, organizzazioni politiche e partiti, organizzazioni sociali, in tutta Italia, di sostenere questo appello e di agire per ottenere la libertà di Reza Shahabi e di tutti gli altri attivisti di lavoro detenuti in Iran.
A causa di un grande stress fisico e di torture durante le interrogazioni, Reza Shahabi ha sofferto di dislocazione posteriore e del collo e ha dovuto andare sotto la chirurgia due volte ed ha anche sofferto di problemi cardiaci. Va notato che durante la sua lunga prigionia Reza Shahabi ha dovuto ricorrere allo sciopero della fame, quattro volte, per protestare contro la mancanza di attenzione medica per le sue condizioni di salute deteriorate e dal crescente intorpidimento del lato sinistro del suo corpo.
Il suo ultimo sciopero della fame, per protestare contro il suo trasferimento alla prigione Rajaee Shahr nella città di Karaj, durò 52 giorni. Reza Shahabi è stato perseguito nuovamente nel gennaio del 2015 sulla base di accuse di "propagazione contro il sistema" - legata alla critica all'attacco delle forze di sicurezza del distretto di Evin 350 del 17 aprile 2014 e condannato ad un anno supplementare in carcere.
Condanniamo fermamente la ingiusta carcerazione di Reza Shahabi e denunciamo anche la continua persecuzione di attivisti sindacali in Iran, con numerosi arresti ingiustificati, una situazione molto grave e indegna che richiede libertà immediata e incondizionata per tutti loro. Non è ammissibile che una persona sia imprigionata a causa della lotta per i suoi diritti, per una dignitosa condizione di vita e per condizioni di lavoro migliori per i suoi colleghi di lavoro.
Questa azione repressiva è una grave violazione dei diritti umani e un'offesa intollerabile ai concetti base di civiltà e giustizia. Sappiamo peraltro che che la società di trasporti italiana “Ferrovie dello Stato Italiane” sta implementando la partnership economica con le imprese di trasporto iraniane “Islamic Republic of Iran Railways”, questo non è tollerabile nella attuale situazione di violazione dei diritti e repressione dei lavoratori iraniani, anche nel settore Trasporti.
È necessario evitare la collaborazione con le imprese iraniane fino alla liberazione di Reza Shahabi e di tutti i lavoratori ingiustamente imprigionati, altrimenti siamo pronti a dichiarare lo sciopero in Italia in tutte le società del gruppo FS. Chiediamo a ogni sindacato, organizzazioni politiche e partiti, organizzazioni sociali, in tutta Italia, di sostenere questo appello e di agire per ottenere la libertà di Reza Shahabi e di tutti gli altri attivisti di lavoro detenuti in Iran.
ITALY, 1 OTTOBRE 2017
COORDINAMENTO
NAZIONALE AUTOFERROTRANVIERI 27 MARZO 2015
e-mail:autoferrotranvieriuniti@gmail.com
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