sabato 30 gennaio 2016

Renzi e Madia i nuovi picconatori della Costituzione….una sentenza che smonta i licenziamenti facili Corte di Cassazione, sez. lav., 26.1.2016, n. 1351

Renzi e Madia i nuovi picconatori della Costituzione….una sentenza che smonta i licenziamenti facili
Corte di Cassazione, sez. lav., 26.1.2016, n. 1351 

La Corte Costituzionale ricorda a Renzi e Madia che esistono ancora diritti inalienabili sanciti dalla Costituzione e quindi è da ritenersi illegittimo qualsivoglia automatismo nell’irrogare le sanzioni disciplinari
Lo avevamo scritto all’indomani della conferenza stampa della Madia che i decreti attuati dal Consiglio dei Ministri erano anticostituzionali negando il diritto alla difesa
E’ indubbio che gli automatismi delle sanzioni disciplinari in conseguenza di illeciti e di  gravi violazioni dei codici comportamentali non siano sostenibili come del resto troviamo scritto nella sentenza della Corte di Cassazione, sez. lav., 26.1.2016, n. 1351
Non parliamo di innocenza del dipendente pubblico la cui falsa attestazione delle presenze è stata riconosciuta dalla corte, ci riferiamo alla illegittimità di un decreto che preveda entro 48 ore la sospensione del dipendente stesso e il suo licenziamento entro i 30 giorni successivi .
E’utile quindi leggere le motivazioni della sentenza che si riferisce ad una falsificazione del certificato medico a cui era seguita la sanzione del licenziamento senza preavviso ai sensi dellart. 55-quater d.lgs. 165/2001 per “giustificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia”.
L’automatismo della sanzione di licenziamento viola insomma quel principio del giusto provvedimento che il Governo vorrebbe cancellare
Ma in questi giorni assistiamo ad una campagna denigratoria che dimentica alcuni dati incontrovertibili
Da uno studio della CGIA di Mestre si evince che la durata della malattia è stata superiore tra i lavoratori del settore privato. Se nel 2014 questi ultimi sono stati a casa mediamente 19 giorni, i dipendenti pubblici  hanno collezionato un giorno di assenza in meno (17,9). Allo stesso tempo il numero dei certificati medici nel pubblico non accenna a diminuire al contrario del settore privato. Ma è anche vero che non tutti i lavoratori del privato rientrano negli archivi inps. Trattasi di dati da leggere con attenzione e non tali da indurre a frettolose conclusioni
Le statistiche non prendono in esame l’età anagrafica dei lavoratori che nel pubblico impiego in media va oltre i 50 anni e si sa che con gli anni anche la salute peggiora.
Altri numeri dati a casaccio  sono quelli relativi ai licenziamenti dei dipendenti pubblici che per la Ministra Madia sono 227 quando per il Mef Ragioneria dello stato sono invece 862.
Chi allora potrà continuare a ritenere i dipendenti della Pa dei privilegiati


venerdì 29 gennaio 2016

ACCIAIO E MENZOGNE



Il Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015
A FIANCO dei LAVORATORI dell’ILVA

I lavoratori del settore trasporti, Autoferrotranvieri, Ferrovieri, Marittimi, Aereoportuali, organizzati dai sindacati autonomi che partecipano al Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015, sono al fianco dei lavoratori metalmeccanici dell'Ilva che in questi giorni di concitata lotta sono impegnati nella difesa dei livelli occupazionali nello stabilimento di Genova.
La vicenda Ilva segna l’emblema della arroganza padronale e la sudditanza delle istituzioni ai grandi poteri economici e finanziari di un paese in cui gli imprenditori ricevono ogni sorta di agevolazione e aiuti, mentre per contro sfruttano i lavoratori per poi disfarsene a proprio piacimento quando la congiuntura economica non è proficua o quando le regole non sono asservite al loro tornaconto.
Il governo invece di richiamare l’azienda alle proprie responsabilità verso i lavoratori e verso il territorio, asseconda prepotenze e soprusi, alleggerendo le responsabilità di disastro ambientale come a Taranto, oppure come a Genova agevolando i ricatti sulla testa dei lavoratori, un teatro vergognoso a cui anche molte sigle sindacali si sono prestate e inchinate.
In questo quadro di ingordigia e spregiudicatezza, l’accordo di programma firmato da Governo, Parti Sociali e Azienda, in verità già sufficientemente umiliante per i diritti e per le aspettative dei lavoratori, diventa nuovamente oggetto di contrattazione e speculazione; un gioco meschino con il futuro di migliaia di famiglie, in cui a perdere sono la speranza e la dignità di un intero paese.
Con lo stesso cinismo oggi si sta smantellando anche il servizio di Trasporto Pubblico, svendendo ferrovie, trasporto aereo e aziende di Trasporto Pubblico Locale, sempre al miglior offerente, facendo cassa sui diritti dei lavoratori e dei cittadini.
E’ il momento di dire con forza che Fabbriche e Servizi sono dei lavoratori e dei cittadini!
Lottiamo fianco a fianco per riprenderceli, contro una prospettiva di umiliazione e sfruttamento che altrimenti ci travolgerà tutti, mobilitandoci in lotte trasversali a tutti i settori.
Sosteniamo i lavoratori dell’Ilva! Noi ci siamo!
SLAI COBAS TPL, CUB TRASPORTI, COBAS LAVORO PRIVATO,   ORSA TPL GENOVA, USB TPL GENOVA, CAMBIA-MENTI M410,
ADL COBAS TRASPORTI, SLS PADOVA,

Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015
autoferrotranvieriuniti@gmail.com



SOLIDARIETA' 
del Coordinamento Autoferrotranvieri. 
Il Coordinatore RSU Fiom Armando Palombo ci ha ricevuti I MEMBRI DEL COORDINAMENTO con piacere, il coordinamento è pronto per un sostegno e la nostra presenza in una eventuale nuova manifestazione.

lunedì 18 gennaio 2016

ASSEMBLEA 16 GENNAIO 2016 UNITI SI VINCE UNITI SI PUO' NO AL CONTRATTO BUSITALIA



UN CCNL INDEGNO, UN REFERENDUM TRUFFA


GRAZIE A TUTTI I FERROTRANVIERI INTERVENUTI IL 16 GENNAIO  IN ASSEMBLEA A FIRENZE E VENUTI DA TUTTI ITALIA. 


Continua il percorso iniziato da alcune organizzazioni Sindacali Viareggio il 27 marzo 2015, proseguito con assemblea a Padova il 30 Maggio 2015 e con il grande successo dei presidi in tutte le città italiane 29 e 30 Giugno 2015.

I tranvieri di tutta Italia si sono DI NUOVO INCONTRATI A FIRENZE PER DIRE NO ALLA PRIVATIZZAZIONE , PER DIRE NO AL CONTRATTO BUSITALIA, PER DIRE NO AL REFERENDUM TRUFFA  Un referendum che aveva un esito scontato, perché male organizzato, male pubblicizzato e condito come sempre con false promesse e minacce di precariato; in alcuni casi i lavoratori non sono stati neanche messi nella condizione di poter votare. Un contratto quello di Busitalia che ha visto sindacati concertativi e aziende di TPL, formulare uno dei peggiori contratti nazionali della storia degli autoferrotranvieri.

Il Coordinamento Autoferrotranvieri sta crescendo, molti chiedo adesioni, noi andiamo avanti di città in città sempre più numerosi, sempre più convinti che il trasporto pubblico vada difeso incentivato ,L’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici quali l’autobus, il treno, la metropolitana, filobus, ecc può ridurre molto il fenomeno dell’inquinamento perché per ogni persona che li adopera ci sarà mediamente una macchina in meno in giro.

Usare  l’autobus  vuole dire avere questi vantaggi: alleggeriscono il traffico e quindi riducono l’inquinamento; portano molte persone; porterebbero ad una riduzione del tasso di incidenti; minor spreco di combustibile si spenderebbe di meno. I  tempi possono essere migliorati se i mezzi pubblici passassero per corsie preferenziali; e con le corsie  preferenziali i costi per la gestione dei pullman diminuirebbero, poter effettuare uno sconto su abbonamento urbano per chi ha già quello extraurbano; realizzare una campagna di sensibilizzazione per illustrare alle persone la convenienza dei  mezzi pubblici incrementare  i mezzi di trasporto elettrici o ibridi, questo porterebbe ad un miglioramento dell’area urbana  per l’inquinamento acustico e soprattutto diminuirebbe l’emissione di polveri sottili (PM10) molto pericolose perché penetrano facilmente all’interno del nostro corpo. Moltissimi altri interventi aiuterebbero a migliorare la viabilità, basati sul principio dell’uso efficiente del territorio e delle risorse naturali, finalizzati a garantire il rispetto e l’integrità dell’ambiente  dare delle regole e dei limiti ad ogni tipo di veicolo e assicurare maggiore sorveglianza da parte dei vigili urbani; promuovere iniziative di educazione stradale per indirizzare i cittadini ad un uso sempre più limitato del mezzo privato, fare  parcheggi scambiatori  sia per auto che per bici e mezzi elettrici, dove chi vi lascia l'auto  possa trovare la navetta e pagare la corsa con il biglietto della sosta , vedere di destinare al TPL  anche una parte delle multe per divieto di sosta .

Si deve e si può  aprire  tavolo di confronto serio e costruttivo è opportuno ricordare che il cittadino non è un semplice oggetto nel sistema integrato descritto ma l'attore principale che deve essere messo in condizione di organizzare i suoi spostamenti nel modo più adeguato alle sue esigenze.


FERMARE IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE  DOVE NASCONO MUNICIPALIZZATE DOVE SIEDONO TROMBATI DELLA POLITICA INCAPACI DI SAPER GESTIRE LE RISORSE DEL TPL 

FERMARE IL PROCESSO DELLA PRIVATIZZAZIONE PERCHE' È GIUSTO, POSSIBILE E NECESSARIO PER NOI E PER GLI UTENTI.



                                            
                                           





























































































http://autoferrotranvieriuniti27marzo.blogspot.it/ e-mail: autoferrotranvieriuniti@gmail.com

PROVATE A FERMARCI.