martedì 8 marzo 2016

Presidio a Brignole del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri




    Presidio a Brignole del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri


 



Genova - E’ andata in scena questa mattina la protesta del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri con il presidio e la raccolta firme in piazza Brignole. I manifestanti hanno rappresentato la loro insoddisfazione per il rinnovo del contratto nazionale, avvenuto secondo loro in maniera inadeguata, e la propria preoccupazione per il futuro del servizio pubblico di mobilità, con particolare riferimento alla possibile vendita di Atp a Busitalia Spa.

I sindacalisti- “Vogliamo cercare di contrastare la volontà politica di privatizzare il servizio di trasporto pubblico – afferma Marsano Marco, segretario Orsa Tpl Genova, spiegando il senso della mobilitazione- e sensibilizzare la cittadinanza rispetto alla drammatica situazione in cui attualmente versa. Siamo sotto organico e abbiamo poche macchine; il problema della sicurezza permane nonostante le nostre richieste, e l’unica risposta che fino ad ora è arrivata è stata l’idea di vendere una parte consistente di Atp”. A chiarire di cosa si sta parlando ha pensato Maurizio Rimassa, del coordinamento provinciale Usb Lavoro Privato: “Atp è il terreno che è stato scelto per sperimentare una serie di politiche che stanno mettendo in ginocchio il trasporto pubblico locale; ai lavoratori sono stati imposti sacrifici pesanti, ma soprattutto quello che è emerso in questi giorni, ed è gravissimo, riguarda la cessione di numerose quote di Atp. Si tratta di fatto del primo passo verso la privatizzazione che imporranno fra due anni attraverso la gara. Noi pensiamo che l’unica maniera per rilanciar il servizio siano degli investimenti, e l’unico che lo può fare è il pubblico. Il privato verrà per il guadagno e per gestire quei tagli che una gestione pubblica del servizio non consente ancora di fare”.

Le prospettive- Secondo lavoratori e sindacalisti presenti al presidio l’eventuale arrivo in Atp del partner privato non sarà un’occasione di rilancio per l’azienda, ma un sistema per scaricare le istituzioni delle loro responsabilità, oltre che un passo indietro nella qualità del servizio: “Ovunque in Italia è arrivata Busitalia- spiega Marsano- c’è stato un peggioramento della normativa e del servizio”. Non si tratta però di ideologica ostilità all’ingresso di imprese private, ma un giudizio di merito sull’operazione prospettata: “Noi non abbiamo paura della privatizzazione in sé, qua stiamo parlando della cessione del 48% Atp ad Autoguidovie, che è una branca di Busitalia: queste sono privatizzazioni all’italiana”. Secondo i manifestanti la vera svolta nella situazione sarebbe rappresentata da un corposo investimento, necessario per rinnovare soprattutto il parco macchine. “Abbiamo ripetuto più volte che ci vogliono i finanziamenti – spiega Paolo Bruzzone, responsabile Cub Trasporti Autoferro-, che invece vengono sempre ridotti, insieme al servizio. E’ dal 2014 che aspettiamo delle vetture nuove, ma al momento on è arrivato nemmeno un cerchione”.


CARLO RAMOINO



08/03/2016 13:00:55


http://telenord.it/2016/03/08/080316-tgn/