sabato 31 ottobre 2015

L'AUTOBUS CHE VORREI



Ci siamo. Vogliamo esserci. Slai Cobas c’è, il COORDINAMENTO NAZIONALE AUTOFERROTRANVIERI 27 MARZO C'è. 

Vogliamo prenderci la responsabilità del nostro lavoro in tutti gli ambiti: siamo persone, siamo uomini e donne, siamo lavoratori e lavoratrici, con la consapevolezza ogni  giorno che il mezzo pubblico è l’alternativa, ma non è “solo l’alternativa”. Il mezzo pubblico è un “bene di merito” che non deve avere valore solo in periodi di crisi. Il mezzo pubblico si deve usare; deve diventare una cultura e deve elevarci allo stato dei paesi più industrializzati. Di quei paesi civili dove l’utenza ha concezione della cosa pubblica; dove chi lavora bene, onestamente ha il suo riscontro . Ha il merito. Declassare il trasporto pubblico locale utilizzandolo quando il reddito cala, non è una vittoria. 

E’ una sconfitta delle amministrazioni che non sanno pianificare a lungo termine una logistica del trasporto persone come risorsa ed opportunità e non come mera alternativa. E’ una sconfitta delle aziende che, invece pianificano alla luce di piani industriali inesistenti, una gestione basata sul dare/avere, che nelle situazioni più ovvie si traduce in perdita di personale, in mancanza penosa della qualità e nei casi più gravi in totale assenza di sicurezza.

Trasportare persone implica una responsabilità SPAVENTOSA, che noi ci prendiamo tutti i giorni. Noi portiamo uomini e donne a lavoro. Famiglie nei luoghi di svago. Ragazzi ad appuntamenti che gli strappano il cuore. Bambini a scuola, alle loro attività. E sono persone come noi. Non abbiamo forse noi il diritto di tornare alle nostre case, ai nostri cari, alle nostre vite, integri? E le persone che trasportiamo ogni giorno, non ne hanno forse diritto quanto noi? Noi vogliamo SICUREZZA. La chiederemo a gran voce in tutti gli ambiti consentiti, in tutte le forme di lotta che abbiamo a disposizione.

La sicurezza parte da capitale umano formato ed informato. Dalla capacità di organi amministrazioni competenti di salvaguardare i conducenti, così come prescritto dalla legislazione, in forma PREVENTIVA. Guidare l’autobus, con tutti i rischi che comporta in termini di attenzione agli utenti interni ed esterni la vettura,di  rispetto del codice della strada, di controllo delle proprie emozioni è già un fattore di rischio. Per chi guida e, soprattutto per chi viene trasportato. Onerare i lavoratori e di riflesso l’utenza, di carichi lavorativi che possono avere serie ripercussioni sulle PERSONE di cui sono RESPONSABILI è un atto di grande superficialità. Ribadiamo la ferma intenzione di stare dalla parte dei lavoratori e di essere prima di tutto lavoratori, rappresentanti di una categoria che, se opportunamente valorizzata darebbe solo lustro all’immagine aziendale all’esterno. Chi può lavorare in serenità non ha bisogno di precisare la propria autorità, ma si investe di un’autorevolezza derivante dal supporto tecnico e umano che tutta l’azienda può e deve offrire in forma concertativa e collaborativa. Le vetture devono essere idonee al trasporto di persone e non devono compromettere in alcun ambito la vita del lavoratore e dell’utenza. Riteniamo che il problema ormai ANNOSO del controllo visivo sia un fattore di estremo rischio per la tutela e la garanzia della popolazione che utilizza gli autobus. I lavoratori hanno espresso un NO secco deciso indiscusso sul tema alla luce assolutamente chiara e consapevole di quello che è già il lavoro del conducente. 

Vendiamo i biglietti e offriamo agli utenti un servizio di emergenza (e non certo sostitutivo delle rivendite!)utile e disciplinato, ma non metteteci nella condizione di rischiare la nostra incolumità e quella dei passeggeri che trasportiamo chiedendoci un controllo a cui non siamo abilitati comunque per normativa. Non chiedete ai nostri lavoratori e alle nostre lavoratrici di rischiare di non tornare a casa dai propri figli o di tornarci con delle invalidità che possano compromettere la vita di famiglie intere quando la mansione potrebbe renderci inidonei. Non chiedeteci di inimicarci gli utenti quando non rispetteremo i già risicati tempi di percorrenza e si perderanno treni o coincidenze per raggiungere i posti di lavoro; non chiedeteci  un rischio che non siamo OBBLIGATI a prenderci, solo per un introito che non salva nessuno e soprattutto non chiedeteci la DIGNITA’ perché noi non ve la DAREMO














































giovedì 22 ottobre 2015

L'AUTOBUS CHE VORREI



DIFENDIAMO IL TRASPORTO PUBBLICO
BENE PRIMARIO ED ESSENZIALE


Continua il percorso del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri  27 Marzo   

Difendiamo il trasporto pubblico ed il diritto alla mobilità

Continua il percorso iniziato da alcune organizzazioni Sindacali Viareggio il 27 marzo 2015, proseguito con assemblea a Padova il 30 Maggio 2015 e con il grande successo dei presidi in tutte le città italiane 29 e 30 Giugno 2015,

Il trasporto Pubblico da Bene Comune ed Essenziale quale dovrebbe essere, è invece considerato dai governanti una merce di scambio dove sicurezza ed efficienza sono sovrastati da sfruttamento e speculazione.

Il Diritto alla Mobilità sta a cuore in primis a lavoratori e lavoratrici che si assumano l’onere e l’onore di trasportare i ragazzi nelle scuole, madri e padri di famiglia al lavoro, persone con necessità di cure ai presidi ospedalieri…


VERONA 30 OTTOBRE 2015  ORE 20:30 PRESSO SALA SAN GIACOMO VIA DELLE MENGONE (adiacente al policlinico di Borgo Roma)

Mediatore : Andrea Sellaroli Speaker di Radio popolare Verona

Cominciamo da subito a prendere consapevolezza di questa situazione e a organizzarci per far rispettare diritti dei cittadini , salari e posti di lavoro.

I lavoratori e i Sindacati di Base mobilitati per difendere il TPL,
Invitiamo lavoratori, cittadini, associazioni, comitati e organizzazioni a partecipare


SLAI COBAS TPL- SLS PADOVA  - ADL COBAS TRASPORTI - COBAS LAVORO PRIVATO - CUB TRASPORTI-

ORSA TPL GENOVA - USB TPL GENOVA - USB TPL LIVORNO - USB GTT TORINO . CAMBIAMENTI V410


Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 Marzo 2015

domenica 11 ottobre 2015

TUTTI CON IL MACCHINISTA SILVIO LORENZONI!

CASSA DI SOLIDARIETA' TRA I FERROVIERI











TUTTI CON IL MACCHINISTA SILVIO LORENZONI!

Silvio, in servizio alla Cargo di La Spezia, si era opposto all’Agente solo alla guida dei treni merci e all’accorpamento di mansioni su un unico lavoratore.
Era stato licenziato per ben due volte nell’Estate del 2014.
Nella Primavera del 2015 il giudice del Tribunale di Genova si è pronunciato in maniera netta a favore del suo reintegro nel proprio posto di lavoro. Le motivazioni della sentenza vertevano principalmente sulla Sicurezza ferroviaria (e sugli obblighi che ne conseguono da parte del datore di lavoro) e sul diritto alla salute dei lavoratori.
Ma Trenitalia ha dato esecuzione alla sentenza solo relativamente agli effetti economici e Silvio non ha mai messo piede nel proprio impianto e non è mai rientrato effettivamente in servizio.
Condanniamo fermamente il comportamento di un’azienda che licenzia in tronco i dipendenti “scomodi” (ricordiamo i casi, tuttora aperti, di Antonini, Bellomonte, Giuliani), mentre annovera ai suoi vertici imputati  in un processo come quello per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009 e che, quando riconosciuta in torto nelle aule di giustizia, disattende sentenze perché non gradite.

Per rivendicare con forza il reintegro di Silvio Lorenzoni, per dimostrargli la nostra solidarietà, per contrastare la repressione e l'arroganza aziendale, invitiamo i colleghi ad essere presenti

IL PROSSIMO 14 OTTOBRE ALLE ORE 12.30
PRESSO IL TRIBUNALE DEL LAVORO DI GENOVA

dove si dibatterà l'ultima udienza relativa all'opposizione presentata da Trenitalia contro il reintegro di Silvio.


10 ottobre 2015

Il Direttivo della Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri