venerdì 15 luglio 2016

Cub Trasporti: comunicato sulla strage ferroviaria di Corato del 12 luglio 2016: MAI PIÙ

Comunicato Ferrovieri Cub Trasporti su disastro Ferroviario in Puglia





Cub Trasporti: comunicato sulla strage ferroviaria di Corato del 12 luglio 2016:
MAI PIÙ
Il fragore violento di 27 vite spezzate che ha squarciato la  mattina del 12 luglio 2016 la campagna di Corato è l'ultimo di una scia nefasta, che continua a seminare sangue sui binari di questo paese.
Nonostante il fiume di denaro pubblico speso in questi ultimi 20 anni per ammodernare la rete ferroviaria italiana si continua a morire tra i binari, perché nell’era delle applicazioni tecnologiche abbiamo migliaia di km di rete non coperta da sistemi di sicurezza adeguati. Monzuno, Firenze Castello, Crevalcore, Viareggio, sono alcuni dei precedenti più emblematici nella storia recente, ma una lunga catena di incidenti ha imperversato in questi anni, talvolta per incuria, talvolta per errori, talvolta per malfunzionamenti tecnici, causando centinaia di vittime.
Quello che manca è una cultura di sicurezza che prescinda dai budget aziendali e dagli obiettivi industriali; una battaglia per la sicurezza che i ferrovieri, talvolta sanzionati e licenziati, perseguono da anni, inascoltati da istituzioni ed aziende oggi impegnate a commemorare i defunti.
In un paese segnato dalle divisioni economiche, sociali e territoriali, esistono tante ferrovie... esistono linee tra le più moderne del mondo, al servizio delle gradi città industriali e poi un infinità di realtà minori e dimenticate, dove sopravvivono sistemi tecnici vergognosamente obsoleti, così come il blocco telefonico e il binario unico che vige tra Andria e Corato.
Oltre la metà delle linee ferroviarie italiane è tutt'oggi a semplice binario ed il blocco telefonico è il regime di circolazione ancora utilizzabile, in moltissime linee, in caso di degrado e malfunzionamento dei sistemi tecnici, significativo peraltro che le linee più arretrate sono proprio quelle delle ferrovie private, elemento che i fautori della liberalizzazione e delle privatizzazioni dovrebbero tenere bene a mente.
Da anni sosteniamo che era necessario mettere in sicurezza l'intera rete italiana, prima di investire capitali immensi per l'Alta Velocità che serve meno del 10 % del traffico di viaggiatori; ma in linea con le politiche classiste di questi anni, si è scelto di agevolare i flussi finanziari ed economici, anziché servire studenti, pendolari e famiglie. Si tratta della trasformazione delle ferrovie italiane, che da servizio pubblico e sociale hanno lasciato spazio al percorso di privatizzazione commerciale, una trasformazione i cui rischi ed effetti nefasti sono evidentemente stati sottovalutati.
La politica del trasporto ferroviario in Italia, dagli anni novanta a oggi, ha visto la chiusura o l’abbandono di molte linee considerate rami secchi, l'impresenziamento di innumerevoli stazioni e presidi, il taglio drastico di tutti i servizi non AV.
Non dimentichiamo che i due treni stavano entrambi viaggiando con un solo macchinista, sistema macabramente soprannominato “uomo morto” e che nelle stazioni il personale ferroviario di controllo è stato ridotto al minimo in tutta la rete ferroviaria, ciò anche con la complicità di sigle sindacali che in virtù della concertazione e compartecipazione alla gestione aziendale, hanno svenduto in questi anni i diritti di lavoratori e viaggiatori. Peraltro la probabile cancellazione del progetto di sotto-attraversamento e stazione AV di Firenze, dopo che già centinaia di milioni di euro sono stati impiegati in un'opera che i comitati di cittadini da anni hanno bollato come inutile e dannosa, dimostra quanto miope sia stata la politica di investimenti di questi anni.
Di fatto mentre ancora si punta a realizzare contro il volere dei cittadini la TAV in val di Susa con l'investimento di miliardi di euro, 27 urla spezzate nella campagna di Corato mostrano inesorabilmente la dura realtà.
Allora adesso chiamatelo pure errore umano, se volete continuare a mistificare la realtà avallando la rincorsa di profitti sempre maggiori sulle spalle di lavoratori e pendolari.
Chiediamo che si torni a considerare prioritaria la sicurezza di tutti i viaggiatori in tutto il paese, e che si fermino i processi di privatizzazione che hanno causato la mattanza di posti di lavoro anche tra gli addetti al movimento e alla sicurezza; chiediamo il ripristino del doppio agente di macchina e ritmi lavorativi più umani e più sicuri per tutti.
Siamo qui per gridare che Non permetteremo che questo ennesimo disastro, sia accantonato e sacrificato in nome del profitto e della speculazione, continueremo a lottare per presidiare sicurezza e qualità del trasporto e della vita di utenti e ferrovieri. Con voci stozzare di rabbia e di dolore, trafitti nel cuore da 27 pugnalate avvelenate, siamo qui per chiedere giustizia e verità. Siamo qui per gridare Mai Più.
Ferrovieri Cub Trasporti














lunedì 6 giugno 2016

ROMA 8 GIUGNO 2016

UNITI SI PUO' UNITI SI VINCE



AUTOFERROTRANVIERI UNITI CONTRO UN CCNL INDEGNO, UN REFERENDUM TRUFFA 

Non ci sono parole per descrivere la porcata firmata dai confederali e faisa sul contratto nazionale autoferrotranvieri. La solita rapina nelle loro tasche sul salario, 40 centesimi lordi al giorno x 8 anni di mancato aumento.1 euro e 10 centesimi lordi al giorno di aumento che solo nel 2017 diventeranno 3 euro!!!! 

ENNESIMA RAPINA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI .

IL referendum organizzato dai tre porcellini e Faisa  che aveva un esito scontato, perché male organizzato, male pubblicizzato e condito come sempre con false promesse e minacce di precariato; in alcuni casi i lavoratori non sono stati neanche messi nella condizione di poter votare.
Non poteva che essere questa la conclusione di un percorso al ribasso, che ha visto sindacati concertativi e aziende di TPL, formulare uno dei peggiori contratti nazionali della storia degli autoferrotranvieri.

Ma c'è un dato inconfutabile, e cioè che in In verità se analizziamo i numeri, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche delle segreterie di cgil, cisl, uil e faisa, si evince chiaramente che solo un terzo dei tranvieri ha approvato il contratto: Dei circa 100.000 aventi diritto il 40% non ha votato (come biasimarli, visto la vergogna di vedere le commissioni elettorali composte solo dal comitato del Si, alla faccia della trasparenza e della democrazia) e tra i votanti oltre il 35% ha detto No



Come coordinamento autoferrotranvieri vogliamo partire dal dato che la maggioranza dei tranvieri non si sente più rappresentata dai sindacati confederali di regime.
Crediamo che sia indispensabile unire le nostre idee e le nostre forze, per cercare di uscire dal tunnel, in cui da anni aziende e falsi alfieri dei lavoratori ci hanno gettato.
Per questo abbiamo deciso di organizzare, per tutti i lavoratori\trici che sono stufi di essere sfruttati da padroni e sindacati di regime, una VERTENZA NAZIONALE CON UN POOL DI AVVOCATI CHE SONO GIA' PRONTI E ORGANIZZATI PER RIMANDARE  AL MITTENTE QUESTA ULTERIORE SVENDITA.

Trasporto pubblico: mobilità e diritti per tutti


GLI AUTOFERROTRANVIERI SI UNISCONO PER DIFENDERE IL TRASPORTO PUBBLICO, PER DIFENDERE IL DIRITTO ALLA MOBILITA' DI TUTTI I CITTADINI LAVORATORI STUDENTI DISOCCUPATI CHE NECESSITANO DI UN  VERO ED EQUILIBRATO TRASPORTO PUBBLICO  EFFICIENTE E CHE GUARDI  ALLE  TUTELE SOCIALI CHE GUARDI AL FUTURO DEL NOSTRO PAESE.

riteniamo che il diritto alla mobilità sia un diritto fondamentale ed il trasposto pubblico ne deve essere l’architrave fondamentale riteniamo che il trasposto debba essere pubblico e gratuito. 


8 Giugno 2016 ROMA presso sede CUB via Ponzio Caminio 56 il Coordinamento va avanti cresce e getta le basi per un progetto futuro che vuole tutti i Autoferrotranvieri UNITI :


 PERCHÉ UNITI SI PUÒ E UNITI SI VINCE

martedì 8 marzo 2016

Presidio a Brignole del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri




    Presidio a Brignole del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri


 



Genova - E’ andata in scena questa mattina la protesta del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri con il presidio e la raccolta firme in piazza Brignole. I manifestanti hanno rappresentato la loro insoddisfazione per il rinnovo del contratto nazionale, avvenuto secondo loro in maniera inadeguata, e la propria preoccupazione per il futuro del servizio pubblico di mobilità, con particolare riferimento alla possibile vendita di Atp a Busitalia Spa.

I sindacalisti- “Vogliamo cercare di contrastare la volontà politica di privatizzare il servizio di trasporto pubblico – afferma Marsano Marco, segretario Orsa Tpl Genova, spiegando il senso della mobilitazione- e sensibilizzare la cittadinanza rispetto alla drammatica situazione in cui attualmente versa. Siamo sotto organico e abbiamo poche macchine; il problema della sicurezza permane nonostante le nostre richieste, e l’unica risposta che fino ad ora è arrivata è stata l’idea di vendere una parte consistente di Atp”. A chiarire di cosa si sta parlando ha pensato Maurizio Rimassa, del coordinamento provinciale Usb Lavoro Privato: “Atp è il terreno che è stato scelto per sperimentare una serie di politiche che stanno mettendo in ginocchio il trasporto pubblico locale; ai lavoratori sono stati imposti sacrifici pesanti, ma soprattutto quello che è emerso in questi giorni, ed è gravissimo, riguarda la cessione di numerose quote di Atp. Si tratta di fatto del primo passo verso la privatizzazione che imporranno fra due anni attraverso la gara. Noi pensiamo che l’unica maniera per rilanciar il servizio siano degli investimenti, e l’unico che lo può fare è il pubblico. Il privato verrà per il guadagno e per gestire quei tagli che una gestione pubblica del servizio non consente ancora di fare”.

Le prospettive- Secondo lavoratori e sindacalisti presenti al presidio l’eventuale arrivo in Atp del partner privato non sarà un’occasione di rilancio per l’azienda, ma un sistema per scaricare le istituzioni delle loro responsabilità, oltre che un passo indietro nella qualità del servizio: “Ovunque in Italia è arrivata Busitalia- spiega Marsano- c’è stato un peggioramento della normativa e del servizio”. Non si tratta però di ideologica ostilità all’ingresso di imprese private, ma un giudizio di merito sull’operazione prospettata: “Noi non abbiamo paura della privatizzazione in sé, qua stiamo parlando della cessione del 48% Atp ad Autoguidovie, che è una branca di Busitalia: queste sono privatizzazioni all’italiana”. Secondo i manifestanti la vera svolta nella situazione sarebbe rappresentata da un corposo investimento, necessario per rinnovare soprattutto il parco macchine. “Abbiamo ripetuto più volte che ci vogliono i finanziamenti – spiega Paolo Bruzzone, responsabile Cub Trasporti Autoferro-, che invece vengono sempre ridotti, insieme al servizio. E’ dal 2014 che aspettiamo delle vetture nuove, ma al momento on è arrivato nemmeno un cerchione”.


CARLO RAMOINO



08/03/2016 13:00:55


http://telenord.it/2016/03/08/080316-tgn/

sabato 20 febbraio 2016

DIFENDIAMO IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE IL PERCORSO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE AUTOFERROTRANVIERI 27 MARZO 2015 VA AVANTI A MARZO PRESIDI E INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA

DIFENDIAMO IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Il percorso del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015 va avanti
A MARZO PRESIDI E INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA



Prosegue il percorso di rivendicazione dei diritti di lavoratori e utenti del Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015. 
IL nuovo Ccnl Autoferro al ribasso, il percorso di privatizzazione Fs, il rischio di precariato, l’impoverimento salariale, la inadeguatezza dei mezzi, le mancanze di personale, il clima repressivo, necessitano la massima mobilitazione di tutti i lavoratori del settore.

L’aumento delle tariffe, il taglio delle corse e la insufficiente qualità dei servizi, deve spingere anche gli utenti a sostenere la battaglia contro privatizzazioni e speculazioni e che stanno distruggendo il settore.

A FIRENZE, PRESIDIO IL 3 MARZO 2016 ore 11.00
DAVANTI ALLA REGIONE TOSCANA IN VIA CAVOUR
Per ATAF:
Il fallimento delle politiche di privatizzazione del trasporto pubblico è sotto gli occhi di tutti a Firenze, dove con la privatizzazione di Ataf, si è visto chiaramente il risultato: peggioramento delle condizioni di lavoro per gli addetti e un servizio offerto alla cittadinanza pessimo, con migliaia e miglia di corse non effettuate al mese per carenza di personale e di manutenzione dei mezzi; non contenti, in toscana si va verso la completa privatizzazione di tutto il servizio di trasporto su gomma tramite la gara regionale.
Una gara dagli aspetti drammatici per tagli al servizio e al personale, che in questi mesi sta arrivando quasi al comico, visto che ancora non sappiamo chi ha vinto e in caso di aggiudicazione definitiva, si prospetta una lunga stagione di ricorsi (Tar, Tribunale Europeo), che di fatto terrà nell'immobilismo tutto il settore con le solite ricadute su chi nel trasporto ci lavoro e chi lo usa.
Per CTT Nord:
Le medesime dinamiche di privatizzazione e speculazione hanno colpito anche CTT Nord, azienda nata dall’accorpamento di diverse aziende di TPL dell’area Nord della Toscana.
In seguito a tale operazione i lavoratori hanno subito perdite dei diritti e decurtazioni del salario.
Il parco mezzi inoltre è tutt’oggi vetusto, mentre le aspettative degli utenti sono regolarmente disattese.
L’incertezza della nuova gara di assegnazione costituisce anche per questi lavoratori un dubbio inaccettabile per il proprio futuro.
Come per i lavoratori di Ataf il nuovo Ccnl aumenta i già gravosi ritmi di lavoro con incrementi stipendiali vergognosamente irrisori, dopo 12 anni di vacanza contrattuale.
Per FERROVIE, TMR Toscana.
Le dinamiche privatistiche e di riduzione dei costi di gestione sulla testa dei lavoratori, stanno colpendo anche i ferrovieri del Trasporto Regionale Toscano.
La Regione Toscana si sta muovendo verso la gara di privatizzazione; nelle Regioni dove è già successo, come in Lombardia, i ferrovieri hanno subito un cambio di contratto pesantemente al ribasso.
Questo a fronte di ritmi di lavoro già pesantissimi dopo quattro Ccnl consecutivi al ribasso, introduzione del macchinista unico, del modulo di scorta ad un solo Pdb, del clima repressivo a pioggia e di una ingiusta riforma pensionistica che ha stralciato il personale di Bordo e di Macchina FS dalle lavorazioni usuranti, costringendo questi lavoratori a 7 anni di lavoro aggiuntivo, alla soglia dei 70 anni, ben oltre l’aspettativa media di vita di tali categorie.
Peraltro l’insoddisfazione dei pendolari e di tutti gli utenti, verso la qualità del servizio è andata peggiorando regolarmente, a causa del sovraffollamento dei mezzi, dei ritardi, della inefficienza degli impianti.

INVITIAMO I LAVORATORI AUTOFERROTRANVIERI E FERROVIERI,
UTENTI E CITTADINI A PARTECIPARE AL PRESIDIO.
COORDINAMENTO NAZIONALE AUTOFERROTRANVIERI 27 MARZO 2015
COBAS LAVORO PRIVATO, CUB TRASPORTI, SLAI COBAS TPL, ADL COBAS TRASPORTI, CAMBIA-MENTI M410, ORSA TPL GENOVA, USB TPL GENOVA, Comitato Lavoratori Navigazione Actv

sabato 30 gennaio 2016

Renzi e Madia i nuovi picconatori della Costituzione….una sentenza che smonta i licenziamenti facili Corte di Cassazione, sez. lav., 26.1.2016, n. 1351

Renzi e Madia i nuovi picconatori della Costituzione….una sentenza che smonta i licenziamenti facili
Corte di Cassazione, sez. lav., 26.1.2016, n. 1351 

La Corte Costituzionale ricorda a Renzi e Madia che esistono ancora diritti inalienabili sanciti dalla Costituzione e quindi è da ritenersi illegittimo qualsivoglia automatismo nell’irrogare le sanzioni disciplinari
Lo avevamo scritto all’indomani della conferenza stampa della Madia che i decreti attuati dal Consiglio dei Ministri erano anticostituzionali negando il diritto alla difesa
E’ indubbio che gli automatismi delle sanzioni disciplinari in conseguenza di illeciti e di  gravi violazioni dei codici comportamentali non siano sostenibili come del resto troviamo scritto nella sentenza della Corte di Cassazione, sez. lav., 26.1.2016, n. 1351
Non parliamo di innocenza del dipendente pubblico la cui falsa attestazione delle presenze è stata riconosciuta dalla corte, ci riferiamo alla illegittimità di un decreto che preveda entro 48 ore la sospensione del dipendente stesso e il suo licenziamento entro i 30 giorni successivi .
E’utile quindi leggere le motivazioni della sentenza che si riferisce ad una falsificazione del certificato medico a cui era seguita la sanzione del licenziamento senza preavviso ai sensi dellart. 55-quater d.lgs. 165/2001 per “giustificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia”.
L’automatismo della sanzione di licenziamento viola insomma quel principio del giusto provvedimento che il Governo vorrebbe cancellare
Ma in questi giorni assistiamo ad una campagna denigratoria che dimentica alcuni dati incontrovertibili
Da uno studio della CGIA di Mestre si evince che la durata della malattia è stata superiore tra i lavoratori del settore privato. Se nel 2014 questi ultimi sono stati a casa mediamente 19 giorni, i dipendenti pubblici  hanno collezionato un giorno di assenza in meno (17,9). Allo stesso tempo il numero dei certificati medici nel pubblico non accenna a diminuire al contrario del settore privato. Ma è anche vero che non tutti i lavoratori del privato rientrano negli archivi inps. Trattasi di dati da leggere con attenzione e non tali da indurre a frettolose conclusioni
Le statistiche non prendono in esame l’età anagrafica dei lavoratori che nel pubblico impiego in media va oltre i 50 anni e si sa che con gli anni anche la salute peggiora.
Altri numeri dati a casaccio  sono quelli relativi ai licenziamenti dei dipendenti pubblici che per la Ministra Madia sono 227 quando per il Mef Ragioneria dello stato sono invece 862.
Chi allora potrà continuare a ritenere i dipendenti della Pa dei privilegiati


venerdì 29 gennaio 2016

ACCIAIO E MENZOGNE



Il Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015
A FIANCO dei LAVORATORI dell’ILVA

I lavoratori del settore trasporti, Autoferrotranvieri, Ferrovieri, Marittimi, Aereoportuali, organizzati dai sindacati autonomi che partecipano al Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015, sono al fianco dei lavoratori metalmeccanici dell'Ilva che in questi giorni di concitata lotta sono impegnati nella difesa dei livelli occupazionali nello stabilimento di Genova.
La vicenda Ilva segna l’emblema della arroganza padronale e la sudditanza delle istituzioni ai grandi poteri economici e finanziari di un paese in cui gli imprenditori ricevono ogni sorta di agevolazione e aiuti, mentre per contro sfruttano i lavoratori per poi disfarsene a proprio piacimento quando la congiuntura economica non è proficua o quando le regole non sono asservite al loro tornaconto.
Il governo invece di richiamare l’azienda alle proprie responsabilità verso i lavoratori e verso il territorio, asseconda prepotenze e soprusi, alleggerendo le responsabilità di disastro ambientale come a Taranto, oppure come a Genova agevolando i ricatti sulla testa dei lavoratori, un teatro vergognoso a cui anche molte sigle sindacali si sono prestate e inchinate.
In questo quadro di ingordigia e spregiudicatezza, l’accordo di programma firmato da Governo, Parti Sociali e Azienda, in verità già sufficientemente umiliante per i diritti e per le aspettative dei lavoratori, diventa nuovamente oggetto di contrattazione e speculazione; un gioco meschino con il futuro di migliaia di famiglie, in cui a perdere sono la speranza e la dignità di un intero paese.
Con lo stesso cinismo oggi si sta smantellando anche il servizio di Trasporto Pubblico, svendendo ferrovie, trasporto aereo e aziende di Trasporto Pubblico Locale, sempre al miglior offerente, facendo cassa sui diritti dei lavoratori e dei cittadini.
E’ il momento di dire con forza che Fabbriche e Servizi sono dei lavoratori e dei cittadini!
Lottiamo fianco a fianco per riprenderceli, contro una prospettiva di umiliazione e sfruttamento che altrimenti ci travolgerà tutti, mobilitandoci in lotte trasversali a tutti i settori.
Sosteniamo i lavoratori dell’Ilva! Noi ci siamo!
SLAI COBAS TPL, CUB TRASPORTI, COBAS LAVORO PRIVATO,   ORSA TPL GENOVA, USB TPL GENOVA, CAMBIA-MENTI M410,
ADL COBAS TRASPORTI, SLS PADOVA,

Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 marzo 2015
autoferrotranvieriuniti@gmail.com



SOLIDARIETA' 
del Coordinamento Autoferrotranvieri. 
Il Coordinatore RSU Fiom Armando Palombo ci ha ricevuti I MEMBRI DEL COORDINAMENTO con piacere, il coordinamento è pronto per un sostegno e la nostra presenza in una eventuale nuova manifestazione.

lunedì 18 gennaio 2016

ASSEMBLEA 16 GENNAIO 2016 UNITI SI VINCE UNITI SI PUO' NO AL CONTRATTO BUSITALIA



UN CCNL INDEGNO, UN REFERENDUM TRUFFA


GRAZIE A TUTTI I FERROTRANVIERI INTERVENUTI IL 16 GENNAIO  IN ASSEMBLEA A FIRENZE E VENUTI DA TUTTI ITALIA. 


Continua il percorso iniziato da alcune organizzazioni Sindacali Viareggio il 27 marzo 2015, proseguito con assemblea a Padova il 30 Maggio 2015 e con il grande successo dei presidi in tutte le città italiane 29 e 30 Giugno 2015.

I tranvieri di tutta Italia si sono DI NUOVO INCONTRATI A FIRENZE PER DIRE NO ALLA PRIVATIZZAZIONE , PER DIRE NO AL CONTRATTO BUSITALIA, PER DIRE NO AL REFERENDUM TRUFFA  Un referendum che aveva un esito scontato, perché male organizzato, male pubblicizzato e condito come sempre con false promesse e minacce di precariato; in alcuni casi i lavoratori non sono stati neanche messi nella condizione di poter votare. Un contratto quello di Busitalia che ha visto sindacati concertativi e aziende di TPL, formulare uno dei peggiori contratti nazionali della storia degli autoferrotranvieri.

Il Coordinamento Autoferrotranvieri sta crescendo, molti chiedo adesioni, noi andiamo avanti di città in città sempre più numerosi, sempre più convinti che il trasporto pubblico vada difeso incentivato ,L’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici quali l’autobus, il treno, la metropolitana, filobus, ecc può ridurre molto il fenomeno dell’inquinamento perché per ogni persona che li adopera ci sarà mediamente una macchina in meno in giro.

Usare  l’autobus  vuole dire avere questi vantaggi: alleggeriscono il traffico e quindi riducono l’inquinamento; portano molte persone; porterebbero ad una riduzione del tasso di incidenti; minor spreco di combustibile si spenderebbe di meno. I  tempi possono essere migliorati se i mezzi pubblici passassero per corsie preferenziali; e con le corsie  preferenziali i costi per la gestione dei pullman diminuirebbero, poter effettuare uno sconto su abbonamento urbano per chi ha già quello extraurbano; realizzare una campagna di sensibilizzazione per illustrare alle persone la convenienza dei  mezzi pubblici incrementare  i mezzi di trasporto elettrici o ibridi, questo porterebbe ad un miglioramento dell’area urbana  per l’inquinamento acustico e soprattutto diminuirebbe l’emissione di polveri sottili (PM10) molto pericolose perché penetrano facilmente all’interno del nostro corpo. Moltissimi altri interventi aiuterebbero a migliorare la viabilità, basati sul principio dell’uso efficiente del territorio e delle risorse naturali, finalizzati a garantire il rispetto e l’integrità dell’ambiente  dare delle regole e dei limiti ad ogni tipo di veicolo e assicurare maggiore sorveglianza da parte dei vigili urbani; promuovere iniziative di educazione stradale per indirizzare i cittadini ad un uso sempre più limitato del mezzo privato, fare  parcheggi scambiatori  sia per auto che per bici e mezzi elettrici, dove chi vi lascia l'auto  possa trovare la navetta e pagare la corsa con il biglietto della sosta , vedere di destinare al TPL  anche una parte delle multe per divieto di sosta .

Si deve e si può  aprire  tavolo di confronto serio e costruttivo è opportuno ricordare che il cittadino non è un semplice oggetto nel sistema integrato descritto ma l'attore principale che deve essere messo in condizione di organizzare i suoi spostamenti nel modo più adeguato alle sue esigenze.


FERMARE IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE  DOVE NASCONO MUNICIPALIZZATE DOVE SIEDONO TROMBATI DELLA POLITICA INCAPACI DI SAPER GESTIRE LE RISORSE DEL TPL 

FERMARE IL PROCESSO DELLA PRIVATIZZAZIONE PERCHE' È GIUSTO, POSSIBILE E NECESSARIO PER NOI E PER GLI UTENTI.



                                            
                                           





























































































http://autoferrotranvieriuniti27marzo.blogspot.it/ e-mail: autoferrotranvieriuniti@gmail.com

PROVATE A FERMARCI.