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Ecco che in data 10 luglio tutte
le associazioni datoriali del settore (Asstra . Anav e Agens, hanno scritto ai
propri associati invitandoli a “diferire gli adempimenti previsti per la
scadenza contributiva di luglio a data successiva” con invito a sospendre la
raccolta dei dati anagrafici dei lavoratori e i relativi contributi (i famosi
90 euro) per iscritti e non iscritti.
Questo perché per il momento la
Convip (autorità di vigilanza) non ha
dato autorizzazione alle modifiche statuarie del Fondo Priamo). Eppure i
sindacati confederali cosi hanno0 fatto credere ai lavoratori:
I confederali non ci avevano
detto che andava tutto bene? Che era tutto a posto perché l’adesione
contrattuale al Fondo non avrebbe comportato nessun altro obbligo per il
lavoratore?
Però ora, guarda caso dobbiamo
attendere le modifiche dello Statuto del Fondo: non sarà forse perché quello
attuale non consente di fare il giochino che volevano loro senza che il
lavoratore dovesse trasferire anche il TFR?
Ecco che ora però piano piano tutti i nodi vengono al pettine:
Allora avevamo visto giusto
quando dicevamo che era illegale
l’iscrizione obbligatoria a priamo e per opporci a questa abbiamo , a livello
nazionale e anche in azienda promosso una serie di ricorsi gerarchici alla fine
di impedire l’iscrizione coatta. Nonostante ci fosse chi ci denigrava e ci
diceva che era tutto a posto.
Poiché sappiamo bene che sono
troppi gli interessi in ballo e che questo è solo un momentaneo stop
alla’applicazione dell’art38, continueremo nelle varie sedi opportune questa
vertenza, continuando a chiedere che
questi soldi vadano nelle tasche dei lavoratori e non delle casse di un fondo
gestito dai sindacati confederali:
Il tempo in cui Governi e
Aziende, con il costante supporto di Cgil-Cisl-Uil e loro complici, calpestano
i diritti di lavoratori e utenti deve finire.
.
UNITI
SI PUO’ UNITI SI VINCE


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